Da Mario Lodi

fotoIeri, con un gruppo di docenti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria soci dell’Associazione Culturale e Solidale Crescere Insieme, sono stata alla Casa delle arti e del gioco che Mario Lodi ha aperto diversi anni fa a Drezzano. Un bel luogo, soprattutto un luogo carico di valori educativi, per persone che come me hanno studiato sui libri di Mario Lodi tanti tanti anni fa. Il maestro se n’ é andato da poche settimane ma il suo pensiero rispetto alla scuola, ai diritti dei bambini, all’arte che sin da piccoli i ragazzini esprimono , sono pietre miliari nella storia della pedagogia italiana anche perchè sono il frutto di una vita spesa accanto ai bambini dentro e fuori la scuola. In questo contatto quotidiano con i bambini, con la loro osservazione partecipe, Lodi ha ridisegnato il valore educativo della scuola, cambiandone aspetti e metodologie.Negli ampi spazi della Casa delle arti è esposta la mostra “L’arte del bambino” curata dallo stesso Lodi che raccoglie disegni e pitture realizzate dai ragazzi con i quali il maestro lavorava. Le belle pitture esposte mi hanno riportato alle tante mostre curate da Idana Pescioli a Firenze ed in Toscana sempre esponendo i prodotti culturali dei piccini delle scuole dell’infanzia e della scuola primaria. Esperienze uniche ed indimenticabili che tanto hanno inciso sulla mia formazione e che cerco di stimolare nelle giovani insegnanti presenti nelle scuole che dirigo. Mario Lodi, Idana Pescioli, Bruno Ciari, il movimento di cooperazione educativa sembrano tanto lontani dalla realtà della scuola di oggi impegnata a far bella mostra di tecnologie informatiche (che i ragazzi sanno usare meglio dei loro docenti), ad accumulare prove di verifica di un sapere asfittico e poco stimolante, a relegare i ragazzi per molte ore seduti in banchi monoposto e con disposizione frontale al docente. Di fatto i ragazzi hanno ancora, e forse di più di allora, bisogno di usare le mani per impastare, colorare, ritagliare; hanno bisogno di avere spazi organizzati e curati per apprendere con più facilità, hanno bisogno di autonomia e libertà per assumersi responsabilità, hanno bisogno di stimoli culturali di qualità: hanno bisogno quindi di crescere e diventare competenti e lo fanno meglio nelle scuole che adottano il modello Senza Zaino; quelle dell’Istituto Mariti sono tutte “Senza Zaino” e condividono i valori che ho trovato ieri nella Casa delle Arti e del gioco di Mario Lodi.

Da Mario Lodiultima modifica: 2014-03-16T22:01:35+01:00da d-pampaloni
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One Response

  1. at |

    Molto interessante. Complimenti!

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