Aspetto il cambiamento

Questa domenica è stata per me una giornata faticosa perchè non riesco a pensare che cosa potrebbe succedere all’Italia e alla scuola se il Partito Democratico non vincesse queste elezioni con forza tale da poter governare con tranquillità per i prossimi anni. Più volte in questi giorni ho sentito il peso di guidare due istituti comprensivi per un totale di 1660 alunni, 23 plessi scolastici e 10 Enti Locali di riferimento. Un peso determinato soprattutto dall’incertezza dei bilanci, dalla precariatà delle norme che non trovano riscontro nelle applicazioni pratiche, dalla fatica di rapportarsi a tante Istituzioni che hanno visioni diverse dell’Istituzione scuola. Eppure i docenti sono interessati, impegnati, attenti, scupolosi ma stanchi di sostenere sulle loro spalle i tagli di tutti questi anni fino all’ultimo, e per noi più deleterio di tanti altri: il fondo di istituto, cioè la risorsa che ci permetteva di fare la “scuola che vogliamo”. Con il fondo di istituto noi siamo riusciti in questi anni a prolungare il tempo scuola nella scuola secondaria di primo grado, ad attivare laboratori opzionali nella scuola primaria, a fare attività di recupero e supporto oltre l’orario di scuola al pomeriggio nella scuola secondaria di primo grado. Ora il FIS è notevolmente diminuito e noi in collegio dei docenti abbiamo dovuto prendere atto che alcune attività andavano tagliate. Una vergogna. Spero che tutto questo cambi con queste elezioni, che la scuola torni ad essere ai primi posti dell’agenda di governo; che torni la consapevolezza che la scuola e la cultura determinano la formazione dei cittadini del futuro. Ho visto i programmi elettorali dei vari partiti e per molti la scuola è ancora un tema residuale, per il PD no, io ci credo e aspetto con fiducia il cambiamento.

Aspetto il cambiamentoultima modifica: 2013-02-24T22:56:56+01:00da d-pampaloni
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One Response

  1. Paola Ciardelli
    at |

    Tornata da poco dal seminario di studio sulle Nuove Indicazioni Nazionali a Cascina, il teatro era stracolmo di insegnanti che sicuramente non hanno perso la speranza di una scuola diversa nonostante i tagli continui. Questo mi conforta (nonostante i risultati delle elezioni…), ho apprezzato entrambi gli interventi di Mazzoli e Previtali, spesso ho sorriso, quasi compiaciuta, lo confesso: lavoro in una scuola dove la lentezza,l’ascolto, l’attenzione, la cura sono dimensioni che stanno alla base; dove ogni mattina cerco di insegnare e imparare con i miei alunni a vivere insieme, a essere attraverso la conoscenza e il fatto che molto probabilmente non mi verranno pagate le ore aggiuntive non mi pesa poi così tanto.

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