Leggo con un poco di sgomento sui comunicati sindacali di queste ore che il fondo di istituto per questo anno scolastico sarà diminuito, se va bene, almeno del 20% rispetto allo scorso anno.
Queste informazioni mi sgomentano parecchio perché nelle scuole dove esercito il mio ruolo di dirigente scolastica moltissime attività didattiche e culturali in questi anni, segnati da fortissimi e negativi tagli di risorse, sono state possibili solo grazie alle pur magre risorse del fondo di istituto.
Faccio degli esempi per rendere più chiare le affermazioni.
Le scuole secondarie di primo grado che non hanno il tempo prolungato assegnato dal ministero, hanno mantenuto gli orari di trentatré/trentaquattro ore settimanali offrendo ai ragazzi attività laboratoriali opzionali di approfondimento e/o attività di recupero scolastico: il coro, l’insegnamento di strumento musicale, la scrittura creativa con il giornalino scolastico, le attività sportive, il laboratorio dei giochi matematici o il corso di latino sono stati possibili pagando ore aggiuntive ai docenti con il fondo di istituto. Per non parlare poi degli orti nella scuola primaria, delle attività di pratica scientifica (gli esperimenti) e di robotica, del laboratorio di cucina, delle uscite e delle feste. Tempi lunghi in ogni plesso scolastico sono stati mantenuti con ore aggiuntive dei docenti pagate con il fondo di istituto per continuare a sostenere “scuole aperte tutto il giorno, tutto l’anno e per tutta la vita”: qualche sostegno dagli enti locali e poi una gestione oculata e minuziosa del fondo di istituto.
A questo punto dell’anno scolastico molte attività didattiche sono ripartite, i laboratori opzionali stanno funzionando, alcune ore aggiuntive su bambini diversamente abili sono state assegnate contando sulla conferma almeno delle risorse del FIS assegnate lo scorso anno. Oggi, scopro che forse non tutte le risorse saranno riassegnate, anzi si profila, se siamo fortunati, solo una riduzione del 20% e se fosse di più? Speriamo di avere presto conferme certe delle risorse assegnate per poterci riorganizzare e rispondere con equità sia ai docenti che con impegno, passione e generosità fanno il loro lavoro, sia ai genitori che credono nelle nostre proposte culturali e nella scuola che da tanti hanno abbiamo. Siamo passati quasi indenni da ministri come la Gelmini e la Moratti forse dobbiamo soccombere al governo dei tecnici? Sono quasi convinta che peggio di così non sarebbe potuta andare……e dire che speravo in una inversione di tendenza e sognavo di rivedere la scuola pubblica ai primi posti nelle scelte del governo dei professori.