Saper vedere

Entrambi gli istituti comprensivi che dirigo quest’anno sono dislocati sulla parte delle colline pisane che guardano il mare. 22 plessi scolastici articolati su dieci piccoli comuni mi obbligano,se voglio stare accanto ai docenti e ai bambini, a visitare spesso le scuole e quindi a spostarmi su e giu’ per le colline. Ho scoperto così un paesaggio Toscano bellissimo e soprattutto ho imparato a vedere i colori del cielo e degli alberi, le forme delle foglie e dei vari campanili dei piccoli borghi, le salite e le discese e anche le curve delle strade; ho imparato a guardarmi intorno e ho sentito sempre più forte la necessita’ di salvaguardare queste bellezze ambientali. Poi apro i giornali e leggo “discariche a cielo aperto” “laghetti prosciugati con autorizzazioni pubbliche” “bidoni tossici dispersi nel mare” “olio che fuoriesce dalle navi” e allora mi chiedo perché fare con i bambini l’educazione ambientale ogni anno investendo soldi pubblici quando gli adulti – quelli che hanno il potere di fare scelte per tutti – quelli che hanno l’obbligo di preservare l’ambiente e di curarlo e di mantenerlo vivibile, sono coloro che lo distruggono. E allora che fare? Smettere o continuare ad educare i bambini a saper vedere, a saper osservare, a leggere ed apprezzare le bellezze naturali che ci stanno intorno? Continuare, intensificare, rafforzare le attività rivolte ai bambini e alle bambine per educarli a conoscere ed amare l’ambiente naturale nel quale vivono: questo é il mio pensiero che si traduce in un comportamento quotidiano dentro e fuori la scuola. Ovviamente fuori é un impegno politico e civile che mi fa sostenere l’acqua pubblica, i prodotti alimentari di filiera corta, lo smaltimento dei rifiuti in forma differenziata, l’uso di energie alternative; dentro la scuola il mio comportamento e quello dei docenti che con me lavorano si sostanzia nell’organizzazione delle attività che modificano atteggiamenti e comportamenti dei bambini e (utopicamente) dei loro genitori. Faccio l’esempio del mangiare la frutta a colazione ogni giorno in tutte le scuole per tutto l’anno. Questa scelta, che ha portato a sostituire le merendine confezionate con un frutto di stagione, sta veramente cambiando i comportamenti dei ragazzi soprattutto quelli della scuola primaria dove l’impegno dei docenti ha portato a sistema uno degli obiettivi del progetto culturale dell’istituto: vivere in salute.

Saper vedereultima modifica: 2012-01-24T22:50:55+01:00da d-pampaloni
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One Response

  1. Tiziana Falorni
    at |

    Stando a casa, causa neve, ho finalmente il PIACERE di leggere il suo blog…. Mi chiedo perchè non sia possibile (tecnicamente) commentare alcune note scritte in precedenza.
    Lasciare un commento per questa…meglio che io non entri sulle problematiche ambientali, sono già troppo immischiata nelle questioni da Lei citate…
    Ritengo importante FARE EDUCAZIONE AMBIENTALE “SUL CAMPO” PER FAR AMARE AI BAMBINI QUELLA NATURA CHE LEI DESCRIVE nelle prime righe. STARE NEL BOSCO O NEL PAESE O NEL FIUME…. VIVERLO, ANNUSARLO, COGLIERE I MOLTEPLICI COLORI, DISEGNARLO DAL VERO…
    Tiziana
    P.S. una cosa che a me piace fare è cogliere le differenze somatiche degli abitanti, da paese a paese cambiano tantissimo…

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