A Casciana Terme a parlare di Nuove indicazioni

Il Centro ricerche Educative Gianni Rodari dell’Unione dei Comuni della Valdera e la rete Costellazioni (istituti comprensivi più istituti secondari di tutta l’area) hanno organizzato sabato 20 ottobre a Casciana Terme un incontro di riflessione sulle Nuove indicazioni del ministero per la scuola di base appena approvate ma non ancora pubblicate sulla gazzetta ufficiale.
Ho avuto il compito di coordinare il dibattito fra il professor Damiano Previtali, l’ispettore Giancarlo Cerini (entrambi hanno partecipato alla stesura del documento delle Indicazioni 2012) e il professor Enzo Catarsi.
L’incontro a cui hanno partecipato più di 200 insegnanti dei diversi ordini di scuola e quasi tutti i dirigenti del territorio é stato particolarmente ricco di stimoli e di riflessioni perché sono stati affrontati i temi pedagogici presenti nel documento ed è stato lanciato più volte l’imput a guardare avanti, a modificare gli ambienti e i metodi del fare scuola perché ancora oggi la nostra scuola italiana ha pratiche didattiche e contesti di apprendimento ancorati al passato piuttosto che all’odierno e meno che mai al futuro.
Provo ad elencare solo tre questioni affrontate dai relatori che a parer mio sono state particolarmente significative.
La prima: le nuove indicazioni parlano di comunità degli adulti e dei ragazzi nella scuola e nella classe. Ma come si costruisce la comunità? non solo facendo lavorare in gruppo i ragazzi (questa é solo una buona metodologia) ma costruendo relazioni, comportamenti di ascolto reciproco, percorsi didattici condivisi fra adulti e ragazzi, pratiche di autovalutazione e valutazione partecipata. Ma se il contesto di apprendimento vede ancora banchi e sedie disposte in fila uno dietro l’altro e i bambini per uscire devono alzare la mano e chiedere all’adulto -che sta ancora tropo “di fronte” piuttosto che accanto – il “permesso di uscire di classe”, nessuna metodologia innovativa, pur significativa, riuscirà a fare della classe una comunità di valori e di pratiche. Quindi riorganizzazione degli ambienti di apprendimento: classe, scuola, aula docenti, corridoi.
La seconda: le competenze che i ragazzi devono acquisire sono presenti in forma chiara nelle nuove indicazioni e sono prescrittive. Il curricolo peró si costruisce in ogni singolo istituto soprattutto ora che gli istituti comprensivi sono la quasi totalità delle organizzazioni scolastiche presenti sul territorio nazionale. Il curricolo tiene conto del contesto socioculturale, dei bisogni dei ragazzi di quel territorio ed è il frutto di un lavoro sinergico dei docenti dei tre ordini di scuola. Una grande opportunità per costruire percorsi di lavoro
condivisi a fianco ed insieme ai bambini che diventano con noi ragazzini purché ci sia una seria riflessione sulle metodologie di lavoro.
La terza questione riguarda appunto le metodologie di lavoro dei docenti. Lezione frontale si o no? Oggi la lezione frontale, diceva Cerini, rappresenta il 76% delle metodologie adottate nelle classi italiane, é giusto? Serve? Come viene fatta la lezione? É giusto continuare ad utilizzare una metodologia che é un modello statico del sapere tradizionale? La questione é molto aperta ed il dibattito notevole. Proviamo a ragionarci insieme mentre continueremo ad offrire anche altre occasioni di riflessioni pubbliche sulle nuove Indicazioni

A Casciana Terme a parlare di Nuove indicazioniultima modifica: 2012-10-26T12:59:12+02:00da d-pampaloni
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