La scuola non si chiude!

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Prendo a prestito da Gianni Rodari (proprio in questo mese si festeggiano i cento anni dalla sua nascita) la parola SPERANZA.

La speranza che la scuola non venga nuovamente chiusa, ed i motivi sono tanti perché questo non debba succedere. Voglio provare ad elencarne alcuni su cui è necessario riflettere e non sono né in ordine di importanza pedagogica né politica.

1)  Il lavoro degli adulti: dirigenti, insegnanti, amministratori, tecnici e genitori che dal mese di giugno (e per alcuni anche prima) hanno studiato e progettato la riapertura delle scuole in sicurezza. Con fatica e timori, con discussioni e non certezze hanno provato a trovare spazi alternativi, reimpostato attività didattica, fatto formazione, abbattuto muri reali e virtuali mentre tutto intorno – ed in particolar modo gli organi di stampa si soffermavano a parlare di banchi monoposto e di sedie con rotelle. Abbiamo parlato “del nulla” senza affrontare con attenzione profonda i nodi della ripartenza delle scuole: i trasporti scolastici e gli assembramenti esterni alla scuola. Tutti sapevamo, dall’ultimo funzionario del ministero fino al collaboratore scolastico di una scuola di periferia, che i banchi non sarebbero arrivati in tempo utile alla riapertura e in moltissime scuole non ci sono neppure oggi (lo avevano detto chiaramente le aziende produttrici alla firma dei contratti con il commissario Arcuri) ma non abbiamo provato seriamente a pensare che dovevamo trovare soluzioni con quello che avevamo dentro le scuole e quello che potevamo trovare sul territorio. Di fatto poi le scuole hanno dovuto trovare soluzioni in autonomia “senza banchi monoposto e sedie con le ruote”. (che non voglio demonizzare perchè sono utili se letti con lenti diverse dalla sicurezza per la ripartenza).

La scuola è comunque partita con grandi fatiche e preoccupazioni dei dirigenti a cui va il mio appoggio incondizionato perchè ora si trovano a gestire altre emergenze (quarantene delle classi e dei docenti, sostituzioni del personale difficili, Asl che non funzionano perchè congestionate e soprattutto informazioni diverse ed a volte contrastanti: insomma il caos che porta all’implosione). La scuola però rimane aperta con insegnanti e dirigenti impegnati a mantenerla aperta, vivace, allegra. Magari sarebbe utile ragionare su quello che accade fuori e su quello che è accaduto nei mesi estivi senza incolpare nessuno ma ragionando su atti e fatti concreti.

2) I bambini e le bambine che insieme ai loro coetanei più grandi ed adolescenti hanno IL DIRITTO DI ANDARE A SCUOLA.  Lungo è l’elenco di motivazioni per sostenere che la scuola ben fatta è un diritto dei nostri ragazzi ma ne cito solo una di queste motivazioni: “si cresce stando insieme agli altri” e gli spazi scolastici -anche in questo momento-sono quelli che permettono ai ragazzi di stare insieme, di guardarsi, di confrontarsi, di parlare. Non è opportuno tornare alla didattica a distanza (che pure ha avuto ed ha il suo valore culturale e metodologico -se ben fatta-) perchè i ragazzi di ogni età hanno bisogno di socialità e di fare esperienze di lavoro e di gioco insieme agli altri coetanei che nessuna famiglia è in grado di garantire.

Proviamo a partite tutti dalla convinzione che la scuola deve restare aperta cercando di studiare soluzioni per i trasporti, per gli assembramenti in entrata ed in uscita, per scaglionare meglio gli orari e soprattutto per permettere a chi sta dentro quelle aule e quegli uffici di lavorare in serenità.

Io SPERO insieme a molti altri che le scuole siano salvaguardate da una nuova chiusura forzata: mobilitiamoci anche utilizzando la rete perchè ciò non accada.

La scuola non si chiude!ultima modifica: 2020-10-24T10:56:26+02:00da d-pampaloni
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