RIAPRE LA SCUOLA…..

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Riapre la scuola, i bambini ed i ragazzi tornano ad animare gli spazi delle scuole.

E’ così che mi ostino a pensare debba essere la scuola alla sua riapertura anche in questo nuovo anno scolastico “difficile” per diversi motivi : il primo fra tutti l’emergenza sanitaria che è stata ed è fonte di documenti lunghissimi e non leggibili, di norme difficili da mantenere, di ansie e paure alimentate dalla disinformazione e/o dalla cattiva informazione.

Sono ormai tanti anni che l’inizio dell’anno scolastico con il rientro dei bambini a scuola è fonte di disagi e di incertezze dovute anche ad adempimenti burocratici -ad es. la nomina in ruolo dei docenti o quella dei dirigenti- che il ministero non riesce ad anticipare nei mesi estivi e quindi sono stati spesso effettuati a scuole aperte. Per la mia esperienza più che ventennale di dirigente scolastica spesso le nomine degli ultimi docenti ad entrare nelle classi sono state fatte anche a fine di ottobre.

A questo tradizionale e faticoso avvio di anno scolastico quest’anno si aggiunge la pandemia e rimane -come sempre- una forte contraddizione fra i proclami che vengono dalle stanze del ministero e la quotidianità in atto nelle scuole.

Ma questa quotidianità mal gestita non è più oggetto dei miei interessi perché è difficile venire a capo delle responsabilità di una organizzazione che fa acqua da tante parti e mi riporta sempre ad una considerazione di carattere politico e culturale: La scuola intesa come i DIRITTI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI AD AVERE UNA FORMAZIONE “ALTA” è sicuramente all’ennesimo posto nell’agenda dei governi, degli economisti, dei sindaci e penso anche di qualche dirigente scolastico e di diversi docenti.

I Bambini ed i Ragazzi in cima ai miei pensieri

Oggi voglio pensare solo ai bambini/ragazzi/giovani e ai loro genitori perché per me da sempre questi sono i soggetti che stanno “In cima ai miei pensieri” e tra pochi giorni rientreranno nelle loro classi dopo mesi di allontanamento forzato.

Le oltre 600 scuole della rete SenzaZaino, per una scuola comunità, che coordino a livello nazionale, hanno ricevuto a fine maggio u.s. un documento dal titolo “Consigli per la ripartenza verso il futuro” preparato dal gruppo fondatore di questo modello di scuola, confrontato e discusso con le nostre scuole polo e con il grande gruppo dei formatori, ampliato ed arricchito dal contributo dei nostri esperti architetti ed approvato poi dalla direzione nazionale della rete.

In questo documento abbiamo provato a dare alle scuole suggerimenti utili alla ripartenza che tenessero al centro i ragazzi e la didattica non dimenticando né i genitori, né la comunità educante che si muove intorno alla scuola.

Ma ora fra pochi giorni i ragazzi rientreranno a scuola fra paure e regole, divieti e voglia di stare insieme agli amici ritrovati o a quelli ancora da conoscere.
Loro sono e devono restare al centro delle nostre attenzioni, devono essere stimolati a parlare, a raccontarsi, a dialogare. C’è chi pensa già a fare le verifiche di inizio anno, a come correggere i fogli di carta sui quali si scriveranno i compiti, a come impostare il lavoro nelle aule “bolle” o nei tavoli “obbligati e frontali”. E’ questa la scuola che vogliamo per questi bambini/ragazzi? si poteva impostare il lavoro diversamente sfruttando questa occasione completamente nuova per proporre nuove idee e scrostare gli arrugginiti modi di fare didattica? Sicuramente si e molte scuole lo hanno fatto, ma la stragrande maggioranza dei docenti e dei dirigenti non si neppure posta il problema di pensare una scuola colorata, allargata, creativa, con “i bambini/ragazzi” al centro. No; la stragrande maggioranza degli adulti che si muovono nella scuola ed intorno alla scuola ha pensato di
salire sul treno della paura, delle norme, dei documenti fiume, sulla scia delle variegate indicazioni provenienti da vari ministeri e uffici decentrati.

Ma davvero sarà giusto non avvicinarsi ai bambini (due metri di distanza fra la cattedra? ed i primo banco e chi sarà nell’ultimo?); sarà giusto lasciarli seduti anche a fare ricreazione, sarà giusto per la loro crescita non abbracciarli mai o sorridere dietro le mascherine chirurgiche? E soprattutto sarà possibile mantenere tutto questo nelle classi? La mia esperienza di 47 anni vissuti nella scuola, prima come docente e poi come dirigente, mi fa dire NO, non sarà possibile mantenere tutte queste norme scritte rigidamente (a meno che non si diventi sceriffi) perché i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di muoversi, di correre, di parlare, di cantare, di abbracciarsi. E loro vinceranno le resistenze, i divieti, le norme e la vita andrà avanti sperando, solo sperando di non incontrare il covid.

Sarà loro misurata la febbre, dovranno lavarsi di più le mani, dovranno curare maggiormente i loro materiali didattici quindi saranno anche più responsabili ma oltre questo devono “vivere la loro vita” e gli adulti che stanno loro accanto devono aiutarli a viverla.

Fuori dalla scuola giocano a pallone insieme in piazze e vicoli, si scambiano palette e palline al mare, si salutano e si abbracciano quando si incontrano ed a scuola “devono stare immobili di fronte ad un adulto che spiega”.
E qui si apre il grande tema della responsabilità degli adulti che porta a irrigidire ogni azione che richiede coraggio, buon senso, professionalità, assunzione di responsabilità. Dirigenti, docenti, RSPP, medici, comitato tecnico scientifico: ognuno ha cercato di inquadrare, irrigidire, trasmettere norme che in altri stati europei non ci sono, ognuno sta provando a mettere in “sicurezza se stesso” prima dei bambini e dei ragazzi, ognuno prova a difendersi da denunce o querele sventolando la bandiera della sicurezza totale.

Penso spesso ai tanti dirigenti scolastici che hanno avuto il coraggio di fare innovazione assumendosi responsabilità importanti ma tutte dalla parte di una scuola che mette al centro i bisogni ed i diritti dei nostri studenti. A loro va tutto il mio appoggio ed il rispetto verso il loro lavoro e le loro scelte non facili.

Ed i genitori come vivono questo inizio di anno scolastico?

Ho sempre pensato che i genitori siano una risorsa importante per realizzare una scuola che risponda ai bisogni ed a diritti degli studenti di ogni età e nel mio percorso lavorativo ho stabilito relazioni importanti con le famiglie dei ragazzi che ho incontrato anche nelle situazioni più complesse e difficili.

I genitori sono e devono essere degli alleati anche nella gestione della quotidianità di questi mesi futuri come lo sono stati durante tutto il periodo della didattica a distanza totale. Siamo entrati nelle loro case attraverso schermi più o meno interattivi, abbiamo dialogato con loro di piattaforme digitali e di testi da scrivere, hanno scoperto che cosa fanno i loro figli a scuola e spesso, molto spesso hanno apprezzato il lavoro fatto dai docenti.

Ora, in molte situazioni organizzative, si ritrovano a gestire l’ingresso dei loro figli a scuola attraverso documenti prescrittivi, scritti da altri e mai discussi e con riunioni, sempre in meet, in cui i docenti o i dirigenti elencano norme e doveri.
Fortunatamente non è così da tutte le parti: ci sono scuole che hanno fatto assemblee con i genitori nei giardini delle scuole già nel mese di giugno ed altre che in queste settimane hanno deciso di discutere con i genitori in presenza le norme che andavano ad essere votate nei vari organi collegiali. Ci sono poi docenti che hanno lavorato fianco a fianco con i genitori per preparare le scuole ad accogliere i bambini ed i ragazzi anche piantando fiori, dipingendo barattoli e costruendo materiali didattici da poter sanificare facilmente.
Insomma grandi e belle comunità a fronte di sterili documenti carichi di prescrizioni.
Sono convinta, che questo anno – più di ogni anno- le scuole devono curare le relazioni con i genitori perché non basterà un patto da sottoscrivere burocraticamente per abbassare le ansie e le preoccupazioni che derivano dal dover affidare bambini piccoli e ragazzini adolescenti alla scuola ogni giorno.

Vanno costruiti percorsi di dialogo che vanno oltre il formale ed il dovuto da entrambe le parti affinché ognuno rispetti i ruoli educativi che esprime ed impari a fidarsi reciprocamente.
Non apprezzo quelle famiglie che prima che la scuola si apra hanno già inviato ai docenti e dirigenti lettere di diffida su argomenti vari tutti legati alla gestione della pandemia, consigliati e forse anche gestiti da avvocati che sfruttano ogni occasione per fare pratiche inutili e raccogliere soldi. Queste persone non sono utili al benessere dei bambini e della scuola in generale.

Amo quei genitori che dialogano con i docenti dei propri figli, che si scambiano idee, che discutono di come gestire insieme momenti difficili, che fanno azioni per migliorare la qualità della vita di bambini e degli adulti che stanno loro accanto; al contempo amo quei docenti che fanno le stesse cose con i genitori, che sanno che da una alleanza vera scaturiranno azioni e proposte per superare ogni difficoltà e si sforzano di abbassare questo allarmismo ormai diffuso che spesso genera mostri inesistenti.

Auguri a tutti di un buon rientro a scuola . Daniela Pampaloni

RIAPRE LA SCUOLA…..ultima modifica: 2020-10-06T00:11:46+02:00da d-pampaloni
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