Scuola e famiglie al tempo del virus.

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In questi giorni di grandi preoccupazioni e di tristezza infinita  i disegni che i bambini inviano alle loro maestre insieme ai messaggi audio sono spunti importanti per riflettere su che cosa sta succedendo da un mese a questa parte nelle scuole “vuote ma non chiuse” e nelle case “piene di persone “.  I disegni colorati e ricchi di particolari raccontano molto di questa esperienza che i ragazzi stanno facendo.

Provo a descriverla dal mio punto di vista iniziando dai bambini. dal loro essere in casa insieme a genitori e fratelli. E’ davvero questo un tempo di vita particolare che generalmente è relegato ad un piccolo periodo dell’anno (le vacanze ); ora da quasi un mese adulti e ragazzi convivono ogni giorno dentro le mura della loro casa imparando a dialogare e forse anche a conoscersi meglio. Certo non è facile per gli adulti gestire “l’imprevisto” perché il dolore, la sofferenza, la preoccupazione per il lavoro futuro e per la salute scandiscono le ore della giornata ma i bambini ed i ragazzi hanno i loro genitori ed i fratelli davvero a disposizione perché organizzano con loro tante attività. Si legge, si gioca, si fa la lezione con la tecnologia, si parla, si cucina, si va sul terrazzo a cantare: insomma si sta insieme, ci si abbraccia, si guarda insieme la tv ed insieme si commentano le cose che ascoltiamo. Naturalmente c’è anche qualche litigio, qualche discussione ma poiché siamo “costretti” a stare insieme troviamo anche il modo per superare la conflittualità e far crescere il dialogo.

E’ una dimensione nuova del vivere dentro casa che ai bambini ed ai ragazzi  piace perché c’è uno stare insieme ricco di affetti (anche in difesa del pericolo che sta fuori – se usciamo di casa-). I disegni, le parole, i piccoli video, i racconti degli adolescenti ai loro professori lo testimoniano.

Forse questa dimensione di vita “obbligata” potrà aiutarci a riflettere dopo, quando usciremo da questo tunnel di paura e dolore.

E alla scuola che cosa è già successo? Intanto un cambio di sistema: non è il ragazzo che va a scuola ed incontra gli insegnanti ma sono loro “i maestri ed i professori” che entrano  mediati dalla tecnologia dentro le case e vanno a “scovare” ogni bambino e ragazzo nel loro angolo di casa.

I Docenti cercano i ragazzi, uno per uno, perché devono avere tutti in collegamento e con loro dialogano e lavorano. I Docenti sanno che le cose che propongono ai ragazzi entrano nelle case dove ci sono adulti che aiutano i bambini ed i ragazzini ad usare le diverse piattaforme tecnologiche e magari stanno loro vicino anche per imparare dai più giovani. I Docenti sanno che i ragazzi di ogni età hanno bisogno di loro, e non solo per far bene la lezione, ma per continuare quella relazione educativa che è forte e duratura nel tempo e quindi deve essere positiva.

C’è oggi un riconoscimento forte dello studente perché è più personalizzato; ed il positivo di questa situazione è che ciò avviene in tutte le scuole d’Italia e non solo in quelle che sono all’avanguardia dal punto di vista didattico ed organizzativo.

Ma la “rivoluzione” più forte – che mi fa pensare che, ad emergenza sanitaria finita, la scuola non sarà più come era prima- riguarda la professionalità dei docenti . E non solo per gli aspetti che ricordavo prima ma per il modo in cui hanno affrontato questa esperienza nuova ed insolita. I singoli, il piccolo gruppo o l’intero consiglio di classe si sono  confrontati e aiutati, hanno dialogato usando device e piattaforme per molti  sconosciute e hanno dovuto trovare “da casa loro” tempi e modi per imparare, per progettare, per verificare le loro acquisizioni.

Insomma hanno svolto “un compito di realtà” e lo hanno fatto con entusiasmo, con collaborazione, con fatica; lo hanno fatto e lo stanno facendo ogni giorno fino a quando non potranno riabbracciare i loro ragazzi. Gli insegnanti stanno costruendo nelle loro scuole “Virtuali e nello stesso tempo Reali” belle comunità di lavoro, scambiandosi idee e competenze e niente dopo sarà più come prima.

“La scuola non si è fermata ed è sicuramente crescita.”

 

Scuola e famiglie al tempo del virus.ultima modifica: 2020-03-22T08:52:49+01:00da d-pampaloni
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