Sassi nello stagno

Comunità: una parola che mi piace

E’ appena trascorsa la mezzanotte di una giornata vissuta con piacere e con orgoglio che voglio raccontare, seppur brevemente, perché voglio mettere in evidenza tre momenti  dove la parola comunità si è fatta azione educativa, sociale, culturale, politica.

La giornata è iniziata  a Milano alla scuola primaria Brunacci dove ho incontrato un gruppo di genitori e di docenti per parlare di Comunità educante cercando insieme le azioni che favoriscono la crescita di una comunità. Tanti i genitori presenti ed un bel gruppo di docenti insieme alla Dirigente ed alla rappresentante del personale di custodia della scuola.  Tanti interventi dettati dalla passione di far crescere i propri figli dentro una scuola Senza Zaino che fa del valore della comunità uno dei suoi punti fondamentali; interventi dettati anche dalla consapevolezza che far crescere una comunità di intenti e di pratiche richiede tanto tempo, tanta formazione, tanta fiducia. Insieme a me un genitore della scuola primaria di Fauglia che con chiarezza espositiva e determinazione ha raccontato la sua esperienza di genitore in un gruppo di adulti che lavora per la classe, per la scuola, per l’istituto, per il paese . Tante esperienze di comunità che partono dalla relazione bambini, docenti, genitori dentro la classe. Una storia fatta di azioni quotidiane, spesso anche a me sconosciute, che mi ha arricchito il cuore. Insomma una bella e ricca mattina di lavoro nel capoluogo lombardo.

Nel pomeriggio tornando a casa in treno a Firenze trovo in coincidenza per Pontedera, quattro docenti del comprensivo di Fauglia che, essendo formatori Senza Zaino, rientravano da giornate di formazione svolte a Falconara Marittima, a Perugia, a Cernobbio, e per telefono sento quella che era  a Mornago in provincia di Varese e le due che erano di rientro in macchina dalla provincia di Bergamo. Sette docenti che fra venerdì e sabato si sono spostate per formare altri docenti parlando di pratiche didattiche che danno concretezza ai valori dell’ospitalità, della responsabilità e della comunità.  Ci siamo un poco prese in giro, abbiamo scherzato sulle nostre “passioni” ed a me, ancora una volta, mi si è arricchito il cuore. La comunità era lì, nella nostra stanchezza, nella fatica del lavoro teorico, ma anche nel piacere di credere in un modello di scuola che ci dà speranza di futuro .

E poi stasera, per finire la serata, una bella e partecipata cena al circolo Arci di Romito a Pontedera per festeggiare i 25 anni dell’Associazione culturale e solidale Crescere Insieme. Era appunto la fine di marzo del 1994, quando insieme ad un gruppo di insegnanti e genitori facemmo nascere Crescere Insieme per sostenere e promuovere attività formative e solidali in direzione nonviolenta. 25 anni di attività a fianco delle istituzioni locali, del popolo Saharawi nei campi profughi Algerini, dei bambini e delle bambine che abbiamo accolto nelle nostre scuole e nelle nostre case; 25 anni insieme a tanti docenti che come noi hanno voglia di produrre cultura originale in direzione nonviolenta. Questa sera erano presenti tanti genitori, tanti volontari, tanti amici per sottolineare che insieme si può stare, si può cooperare, si può lavorare: insomma una bella e grande comunità.

 

 

Comunità: una parola che mi piaceultima modifica: 2019-04-07T01:04:31+02:00da
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