Questa immagine sintetizza il progetto culturale ed organizzativo che da anni l’istituto comprensivo G. Mariti di Fauglia, nel quale svolgo il ruolo di dirigente scolastica, realizza.

La visione sistemica della scuola, che mette insieme le scelte strategiche con i  saperi, i metodi, l’organizzazione e gli ambienti di apprendimento, nonché le relazioni dentro e fuori la scuola che il Modello di scuola Senza zaino definisce “Approccio Globale al Curricolo”, è -a parer mio- l’unico modo possibile per gestire la complessità dell’istituzione scuola.

Il punto di partenza del mio lavoro organizzativo di dirigente scolastico è raccogliere dati e soprattutto “leggere” questi dati che vanno dal grado di istruzione dei genitori agli esiti storicizzati delle prove Invalsi e ai risultati del percorso scolastico nelle scuole secondarie di secondo grado. Ma dati importanti vengono anche dai risultati del questionario di gradimento delle scuole rivolti ai genitori o di soddisfazione nel lavoro rivolti al personale docente ed Ata oppure – per citarne alcuni dei più significativi- il selfie fatto sull’uso del digitale nelle scuole dell’istituto. Insomma una serie di informazioni importanti in diverse direzioni che permettono al nucleo interno di valutazione (NIV) di cui faccio parte  di progettare azioni di miglioramento della qualità del servizio scolastico offerto ai bambini, ai ragazzi ed alle loro famiglie.

Dai dati scelti ed organizzati, alla scelta della Vision che regge l’impalcatura culturale ed organizzativa dell’intero istituto.

Bambini ed i ragazzi al Centro  e la realizzazione della comunità degli adulti prima ancora di quella dei bambini sono le scelte strategiche su cui abbiamo impostato tutte le attività formative e didattiche in questi anni partendo dall’accoglienza fino all’accompagnamento in uscita dalle nostre scuole.

Tante attività in molteplici direzioni rivolte ai bambini ed agli adulti -docenti e genitori- tutte indirizzate alla costruzione di atteggiamenti e comportamenti in direzione nonviolenta.

Tutto questo, e molto altro, è raccontato nel PTOF della scuola e nel Rapporto dell’Autovalutazione dell’Istituto.