La bellezza, Miró e i bambini

Mentre sto partecipando al convegno al Centro Bruno Ciari ad Empoli sul tema “il bello, i bambini, Miró e l’arte contemporanea” mi vengono alcuni pensieri che traduco in questo post. Questo convegno che presenta i prodotti realizzati da tanti bambini e bambine frequentanti servizi educativi della prima infanzia in Toscana e non solo, é stato voluto e pensato dal mio amico Enzo Catarsi che due anni fa ha avviato questa nuova esperienza didattica a partire dai bambini piccolissimi. Enzo non é qui purtroppo ma centinaia di educatrici e insegnanti, qui presenti, testimoniano la bontà del progetto pensato ed avviato da Enzo ed i prodotti dei bambini che le educatrici stanno presentando sono la certezza del lavoro realizzato.Con Enzo avevamo parlato di bambini, bellezza ed arte da tanti anni ( ho fatto la mia tesi di laurea nel lontano 1979 su una immagine d’arte di Miró e in tutti gli anni del mio assessorato a Pontedera ho attivato laboratori d’arte per bambini, ragazzini e giovani con la presenza sempre di un artista). Tutto questo ormai sappiamo che é una scommessa culturale vincente perché avvicina i bambini al bello e nello stesso tempo permette ai bambini di fruire e produrre arte. Mi piace pensare, e tante sono a ormai le testimonianze dirette, che nelle nostre strutture educative, dai nidi all’università, i docenti non imbrattano pareti e vetri con campane, rondini e alberi stereotipati magari disegnati dagli stessi docenti oppure ripresi dagli orrendi album da colorare. Mi piace pensare che nelle aule ci sono appese immagini d’arte scelte dagli adulti perché stimolino i piccini a guardare bene, bene, con attenzione quello che l’immagine ci comunica, perché imparino a imitare, quindi a copiare dal bello che li circonda, perché imparino a produrre cultura originale loro stessi. Ma mentre sono qui ad ascoltare e vedere immagini che scorrono non posso non pensare al grande lavoro fatto dagli anni ’60 in poi dalla prof.essa Idana Pescioli all’università di Firenze ed oggi dalla Fondazione che porta il suo nome. “Le immagini d’arte come stimoli culturali di qualità” ha detto e scritto molte volte Idana e le mostre realizzate a Firenze negli anni ’80, ’90 e 2000 hanno prodotto documenti importanti che fortunatamente oggi, le giovani educatrici, possono ancora provare a sperimentare. Un bellissimo filo rosso comune che lega l’oggi al passato, anche se recente, ma che si proietta nel futuro con la presenza di molte persone oggi a riflettere sulla bellezza e sull’arte.

La bellezza, Miró e i bambiniultima modifica: 2013-10-04T18:04:38+02:00da d-pampaloni
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