Le meraviglie della nostra scuola “senza zaino”

In questi giorni di fine anno scolastico per gli insegnanti, prima delle meritate ferie estive, il collegio dei docenti della scuola primaria del mio istituto (con qualche incursione gradita dei docenti della secondaria di primo grado) ha partecipato ad una settimana di riflessione, revisione, riorganizzazione delle attività di adulti e ragazzi afferenti al modello di scuola senza zaino. Ogni team ha presentato con una “miniconferenza ben organizzata” percorsi e metodi di lavoro su temi quali il lavoro differenziato ai tavoli, la scelta delle attività da parte dei bambini, l’autovalutazione da parte dei ragazzi e la valutazione da parte dei docenti, l’organizzazione degli spazi in base a nuove esigenze e la riscrittura di procedure organizzative, la comunicazione visuale per le pratiche organizzative e didattiche nelle aule e fuori di esse ed infine la progettazione per mappe generatrici di cultura. Quattro giorni di intenso lavoro di discussione per gruppi e in sede plenaria che ci ha permesso di crescere come comunità di ricerca, di conoscerci meglio evidenziando le ricchezze che sono presenti in ogni scuola, di scambiarci le pratiche e di apprezzare alcune particolari attività. Le meraviglie delle scuole di questo istituto che, insieme ai cinque passi che segnano il modello metodologico del senza zaino, inseriscono contenuti culturali che determinano la ricchezza della proposta degli adulti e producono risposte di qualità in direzione di apprendimenti e comportamenti da parte dei bambini. Non é la stessa cosa parlare e attivare pratiche per diventare eco-scuola ed ottenere la bandiera verde come riconoscimento di un percorso di buone pratiche attivate e invece far portare otto quaderni ai bambini per separare le discipline appesantendo cartelle e spalle. Non é la stessa cosa avere gli orsetti russi in classe che crescono e si riproducono e magari muoiono imparando a gestirli e curarli oppure studiare gli animali sul libro di testo; non é la stessa cosa unire filosofia e favole per suscitare domande piuttosto che dare risposte ed infine non é la stessa cosa costruire mappe progettuali per acquisire competenze usando stimoli culturali di qualità ( ad es. La musica) piuttosto che riproporre lo stereotipo di una mappa che parte “dall’io sono”. L’ approccio unitario pluri e interdisciplinare alla cultura accompagnato da cura delle pratiche di routine, da spazi attrezzati, da materiali costruiti a seconda delle necessità, da regole condivise, da responsabilità diffuse, da partecipazione critica sono le “meraviglie” che ho ascoltato e visto nella settimana di riflessione e riorganizzazione, miglioramento del nostro senza zaino. Tutti i materiali prodotti saranno presenti a partire dai prossimi quindici giorni nel sito dell’istituto a questo indirizzo www.iscomar.it/il nostro senza zaino. Un grazie grande grande a tutti quei docenti che con il lavoro silenzioso e volontario fatto per documentare, far vedere e narrare le loro esperienze didattiche, hanno permesso a tutti di uscire soddisfatti da questo ulteriore impegno di fine anno ed a me di essere un poco orgogliosa di lavorare a fianco di queste persone.

Le meraviglie della nostra scuola “senza zaino”ultima modifica: 2013-06-20T23:32:13+02:00da d-pampaloni
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