Ritorna la speranza

Questo pomeriggio, dopo la presentazione della lista dei ministri per il futuro governo guidato da Enrico Letta ho tirato un respiro di sollievo e soprattutto si é riaccesa la speranza. La nomina di Maria Chiara Carrozza a ministro dell’istruzione segna un possibile segnale di cambiamento vero; Maria Chiara ha competenze e professionalità per affrontare questo incarico non facile ma soprattutto é convinta sostenitrice dell’importanza della scuola e della ricerca per la crescita e lo sviluppo democratico del paese.
Io ci spero anche se conosco le difficoltà che hanno oggi la scuola e l’università; difficoltà non solo legate agli scarsi finanziamenti assegnati alle istituzioni scolastiche ma anche alla pesante svalorizzazione che i governi precedenti hanno fatto nei confronti dei docenti. Il prossimo anno sarà l’anno del rinnovo del contratto dei docenti e dovranno essere affrontati temi come la formazione in servizio, l’orario di servizio dei docenti, la progressione di carriera ma anche la giusta retribuzione del personale: non sarà facile se i docenti non riacquistano fiducia nelle scelte governative. La scuola dell’autonomia tanto cara al ministro Berlinguer che l’aveva promossa, negli anni successivi é stata pesantemente affossata; di fatto però la scuola italiana per rispondere di quello che fa deve poter scegliere in autonomia che cosa fare e deve avere la possibilità di fare le cose in cui crede nel rispetto dei principi costituzionali. Autonomia, responsabilità, partecipazione, comunità sono parole che sottendono valori e producono azioni in ogni luogo dove si determinano scelte dal ministero al singolo istituto scolastico. Lavorare in maniera sinergica puó determinare cambiamenti significativi e duraturi. Sto provando a sognare, a guardare lontano insieme al nuovo ministro dell’istruzione.

Sperare nel lavoro di Maria Chiara Carrozza non mi impedisce di essere preoccupata ed anche arrabbiata della situazione politica che ha portato alla nascita di un governo con il PDL che per me era la forza politica da combattere. Ritengo questa scelta oggi inevitabile ma incoerente con quanto il PD ha detto e fatto in campagna elettorale e non solo. La rottura con Sel ha infranto la possibilità di un rafforzamento della sinistra in Italia e questo, per persone che hanno storie di vita simili alla mia é una tristezza profonda. É necessario un serio ed approfondito dibattito all’interno del partito democratico e mi auguro che il congresso prossimo possa e debba essere il luogo dello scontro per l’incontro.

Ritorna la speranzaultima modifica: 2013-04-28T01:12:56+02:00da d-pampaloni
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