Sono ad Ischia al terzo convegno nazionale della Rete delle scuole Senza zaino organizzato al sud per favorire la partecipazione di insegnanti e dirigenti delle scuole che partecipano alla rete e sono dislocate nelle regioni Campania, Puglia, Molise, Lazio. In realtà in questa sala dell’hotel Re Ferdinando ci sono insegnanti e dirigenti che provengono da tutta Italia: da Rovigo a Taranto, da Campobasso a Genova, da Ravenna a Salerno, da Pisa e Lucca a Chieti. Per noi del comitato promotore la soddisfazione è grande non solo per le presenze attente e curiose di tante scuole ma anche per la qualità del lavoro didattico presentato.
Una scuola che nasce dalla volontà e dalla passione di docenti e dirigenti, che nasce dentro le aule, che si articola fra ricerca teorica ( docenti ed esperti) e pratica quotidiana, che diventa modello di scuola in cui ci si preoccupa di affiancare apprendimenti e comportamenti cooperativi, responsabili e autonomi.
Il convegno di questo anno ha come titolo “ho fiducia in te” che rimanda al circolo virtuoso tra interesse, attaccamento allo studio, responsabilità, motivazione, partecipazione. Abbiamo provato ad affrontare tutti questi temi attraverso le relazioni di tre esperti: Ajello (università di Roma), Nannicini (università di Pisa) Perla (università di Bari) coordinati dall’Ispettore Cerini e facendo vedere le buone pratiche delle scuole.
Anche la scuola dell’istituto Mariti di Fauglia ha presentato un film che documenta tante buone pratiche della scuola primaria di Cenaia (lo potete già trovare sul sito dell’istituto -www.iscomar.it-, su youtube cercando icmariti). Ringrazio di cuore l’insegnante Cristina Gasperini che con passione e competenza didattica riesce a dare voce a tante buone pratiche che fanno crescere i bambini e gli adulti che a loro stanno vicini. Domani mattina partiremo da questa bella isola per ritornare al nostro lavoro quotidiano cariche di sogni e di responsabilità. Come sempre spero che le “istituzioni romane” imparino ad ascoltare, vedere e valorizzare la scuola che cresce del basso e che l’OCSE ha riconosciuto come una delle due buone pratiche italiane da far vedere a livello mondiale all’interno della ricerca sugli ambienti innovativi di apprendimento.