Bambini per aria

Questo é il titolo dello splendido libro che Sandra Nencioni ha scritto e che stasera ho presentato insieme a lei nella biblioteca di Calcinaia accompagnate da due simpatici e bravi attori di teatro: Cecilia e Mario che sono anche due docenti delle scuole del comune.
Il libro narra la storia della relazione di un ragazzino con disturbi specifici di apprendimento con la maestra e la mamma mettendo a nudo i punti di debolezza della scuola e della famiglia attuale.
Atteggiamenti e comportamenti degli adulti sono messi sotto la lente di ingrandimento da un bambino sensibile, attento, intellettualmente vivace ma con delle difficoltà “a trovare le parole giuste”. Il libro va letto perchè é profondamente positivo e da’ risposte possibili a situazioni critiche.
Nel dibattito con i tanti docenti e i diversi genitori presenti è venuta immediatamente fuori la situazione di quasi paralisi della scuola italiana che in questi anni ha avuto tagli, discredito sociale, indifferenza da parte della politica governativa. Ebbene, pur consapevole di questa situazione faticosa ho risposto con forza che una nuova scuola é possibile anche oggi, anche in queste condizioni sociali e politiche ed ho fatto arrabbiare diversi docenti che si sono sentiti colpiti in prima persona.
Le esperienze a cui mi sono riferita riguardano l’intera scuola italiana e non certamente quella della scuola del comune che ci ospitava ma onestamente ho registrato, qui come da altre parti, la difficoltà a mettersi in discussione come professionisti riflessivi assumendo al contrario atteggiamenti di colpevolizzazione di altri esterni da noi.
Sono fermamente convinta che si può fare una buona scuola per i bambini collaborando con le famiglie anche a queste condizioni sociali purché si abbia voglia di mettere i bambini e le bambine al centro del nostro lavoro con i loro diritti e i nostri doveri. Per fare una buona scuola serve innanzitutto un docente motivato, preparato culturalmente che abbia voglia di fare ricerca con i bambini, che insieme a loro costruisca percorsi di apprendimento, che condivida regole e procedure, che ascolti quello che i bambini ci dicono, che si confronti con correttezza e chiarezza con i genitori, che apra le porte alle famiglie ed esca dal guscio stretto stretto dell’aula. Si può fare una buona scuola cercando di non riempire quaderni di fotocopie ma organizzando percorsi di apprendimento personalizzati, facendo lavorare in forma costante i ragazzini in gruppo, a coppie, non addestrandoli alle prove invalsi e sostenendole senza timori e insicurezze, riempiendo le aule di materiali stimolanti piuttosto che di stereotipi e tanto altro ancora. Una scuola così si può fare e sicuramente risulterebbe molto utile alla crescita intellettuale, affettiva e sociale dei ragazzini di oggi anche e forse soprattutto a quei bambini che gli insegnanti definiscono “difficili”.

Bambini per ariaultima modifica: 2012-05-11T01:44:00+02:00da d-pampaloni
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