Non si può morire di fame

Ho appena finito di leggere il libro “il vento caldo dell’Africa” pubblicato dalle edizioni EMI e scritto da un mio amico vicesindaco della mia città. Ovviamente non racconto il romanzo che deve essere letto perché piacevole ma i pensieri che queste storie hanno suscitato in me che insieme a questo mio amico ho viaggiato in Burkina Faso Di quel viaggio ricordo soprattutto i bambini e le bambine: quelli dell’orfanotrofio gestito con il ricavato della vendita delle pizze della vicina pizzeria, quelli nella scuola inaugurata in uno sperduto villaggio nella savana, quelli in giro per le strade a chiederti qualche oggettino di qualsiasi genere purché donato, e quelli in braccio alle mamme che li stavano allattando in qualunque posto si trovassero.
Ieri poi, il telegiornale di Sky ha lanciato un appello dell’Unicef: milioni di bambini nel mondo muoiono di fame perché la grande siccità di cui soffrono le regioni del Sahel africane non permette la produzione di alimenti essenziali alla sopravvivenza. Fra queste regioni c’é anche il Burkina Faso e le regioni desertiche del sud dell’Algeria dove vivono in campi profughi migliaia di bambini Saharawi.
Sono stata per una missione umanitaria in visita a questi campi appena sei mesi fa e la preoccupazione che mi sono portata dietro, per la prima volta a dire la verità anche se vado nei campi profughi da ormai quasi 20 anni, é che ho visto bambini malnutriti a cui veniva data una alimentazione integrata finanziata da un progetto della comunità europea proprio per sconfiggere la carenza endemica di alimenti. E poi i sindaci di quelle daire e il governatore della provincia di Auserd che hanno chiesto ripetutamente di finanziare “una piccola colazione ogni giorno per i bambini che vanno alle scuole dell’infanzia”: cioè ancora una volta bambini che non hanno da mangiare, che sono malnutriti e che possono morire di fame ( la’ dove non arrivano gli aiuti umanitari).
Ecco perché, al ritorno dalla missione umanitaria nei campi Saharawi, ho lanciato un nuovo progetto rivolto soprattutto ai bambini delle nostre scuole che in tema di cibo hanno molto, forse anche troppo, chiedendo di partecipare con un piccolo contributo volontario al progetto “la colazione per tutti”. I soldi raccolti saranno consegnati ai sindaci che penseranno a far arrivare alle scuole i cibi per la colazione dei bambini (spesso l’unico pasto della giornata). Coloro che vogliono aderire, sia con progetti collettivi che singolarmente possono fare riferimento sia a questo blog, sia all’indirizzo email dell’istituto comprensivo G.Mariti di Fauglia -PI. (direzione@iscomar.it)

Non si può morire di fameultima modifica: 2012-04-09T10:54:52+02:00da d-pampaloni
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