Il Natale è già trascorso

Finalmente anche quest’anno il Natale é trascorso: lo dico non perché non mi piaccia riunirmi con la famiglia e i parenti o gli amici più vicini intorno al tavolo a mangiare e parlare o non ami gli alberelli colorati e lucenti che i bambini fanno in ogni scuola cantando in ogni festa augurale. E’ proprio pensando ai piccini pero’ che mi viene una grande tristezza nei giorni di Natale. A fronte dei tanti bambini e ragazzi che hanno regali e dolci ci sono milioni di piccolini e di adolescenti che soffrono nell’indifferenza più generale del mondo opulento e nevrotico. Ho visto negli anni solo qualche centinaio di questi ragazzi quando ho visitato alcuni villaggi in Senegal o in Burkina Fasu, quando sono andata in Tanzania e in Nicaragua e quando vado regolarmente da decenni nei campi profughi Saharawi.
Ogni volta che arriva il Natale e vedo ostentata una grande quantità di oggetti, di luci e di regali inutili i
mio pensiero corre a loro e non ce la faccio ad apprezzare i nostri rituali. Quei bambini, di quei territori lontani lavorano nelle miniere a spaccare pietre tutto il giorno, o ad essiccare il pesce in riva al mare; quei bambini riescono a mangiare solo una volta al giorno; se sono fortunati potranno andare a scuola almeno per qualche giorno alla settimana. Vedono la televione, almeno in alcuni paesi, vedono immagini e situazioni che non appartengono alla loro realtà e non so quanto questo riuscirà ad influenzare le loro vite e a far crescere le loro rabbie. E allora non ce la faccio più a godere fino in fondo di quello che noi possediamo che in verità è molto più esteriore che valoriale perché é fonte di profonde ingiustizie sociali .
Anche qui in Italia le ingiustizie nei confronti dei bambini e dei ragazzi non sono poche; ci sono ragazzini che vengono sfruttati sul lavoro, ci sono famiglie in cui gli adulti hanno perso il posto di lavoro, ci sono ragazzi che abbandonano la scuola troppo presto, ci sono scuole che non riescono a funzionare per carenza di strutture, ci sono bambini che non possono essere curati perché le famiglie non hanno soldi e ci sono genitori che hanno smesso di essere tali nei confronti dei loro figli.
Affermare che il Natale dovrebbe aiutarci a riflettere é una grande banalità perché in realtà ogni giorno per tutto l’anno noi adulti dovremmo attivare azioni quotidiane di nonviolenza attiva per far crescere i bambini in salute, in libertà, in giustizia. E’ la mia grande utopia.

Il Natale è già trascorsoultima modifica: 2011-12-29T10:23:00+01:00da d-pampaloni
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