La nonviolenza parte dalla scuola

Sto guardando il film “Gandhi” che va in onda questa sera su sky e mi viene naturale pensare a quello che sta succedendo in termini di violenza in questi giorni anche qui nella nostra bella Toscana. L’uccisione dei due ragazzi senegalesi e il ferimento di altri per mano di un fanatico violento cittadino italiano sono il segno di una intolleranza che cresce non solo verso i cittadini extracomunitari ma verso tutto ciò che appare diverso da noi. Si uccide a Roma un coetaneo solo per una sigaretta negata, si brucia un campo Rom a Torino per vendetta verso un fatto non realmente accaduto;queste sono azioni che esplicitano pensieri violenti di singoli e di gruppo. La testa corre velocemente alle scuole, al loro ruolo per la formazione della nonviolenza attiva e alla necessita’ che docenti e bambini vivano esperienze vere di nonviolenza.
Si può imparare a costruire atteggiamenti e comportamenti di nonviolenza, ci sono corsi e tecniche ma quello che serve soprattutto e’ il pensiero degli adulti che attiva azioni didattiche nonviolente.
Lasciare i bambini liberi di andare in bagno ogni volta che ne hanno bisogno sin da quando sono piccoli significa renderli autonomi e responsabili delle loro piccole azioni e di conseguenza nonviolenti; costruire con loro il percorso di apprendimento coinvolgendoli nelle azioni quotidiane significa farli partecipare, renderli consapevoli, capaci anche di autovalutarsi: quindi attivi e nonviolenti. Tante sono le piccole azioni che dentro le scuole i docenti fanno e possono fare ( abolire la cattedra, condividere le regole, definire le procedure per stare a pari in ogni spazio, non usare il voto come punizione ecc). Ne parlerò ancora raccontando le esperienze delle scuole dell’ istituto comprensivo Giovanni Mariti di Fauglia dove ricopro il ruolo di dirigente da ben 15 anni.
I ragazzi sono il nostro futuro ma le pratiche che vivono e l’aria sociale che respirano non li aiuta certo a crescere, l’intolleranza e la superbia regna sovrana in questi anni grigi culturalmente e socialmente; oggi ripongo una piccola speranza pensando che un maestro di strada come Marco Rossi Doria sia nei vertici del ministero dell’istruzione a Roma. Forse uno squarcio di cielo azzurro si apre con il contributo di tutti noi che diamo fondamentale importanza alla formazione in ogni eta’ della vita.

La nonviolenza parte dalla scuolaultima modifica: 2011-12-17T08:57:09+01:00da d-pampaloni
Reposta per primo quest’articolo